Rivista semestrale della Fondazione Luigi (Gino) Pagliarani, pubblicata: dal nr 1 al nr 12 presso le Edizioni Guerini Associati dal nr 13 presso le Edizioni Franco Angeli .
Questo numero della rivista è stato curato da Carla Weber
Ci sono voluti quattro anni di vita de L’educazione sentimentale e, in tale arco di tempo, otto volumi della Rivista per decidere di dedicare una monografia al pensiero e all’attività psicoterapeutica di Luigi Pagliarani. Nei precedenti volumi non è certo mai mancato - in linea con l’interdisciplinarietà della ‘finestra psicosocioanalitica’ - il vertice clinico; si consideri il recentissimo vol. 8 che, sul tema dell’ambiguità, esaminato principalmente dal versante organizzativo, ha chiamato ad esprimersi psicoterapeuti di scuola diversa.
È tuttavia solo con questo vol. 9 - che la curatrice, Carla Weber, ha intitolato Clinica del presente - che il Pagliarani psicoterapeuta diviene oggetto di un’ampia e approfondita riflessione. Di ciò la direzione tutta de L’educazione sentimentale è particolarmente soddisfatta, con un sentimento di orgoglio intriso di commozione, per la qualità e la ricchezza dei contributi raccolti e per la partecipazione intellettuale ed emozionale mostrata dagli autori, che riuniscono colleghi e sodali dei primi passi della ricerca intrapresa da Luigi Pagliarani, insieme ad allievi e seguaci delle esperienze dell’ultimo periodo della sua opera e della sua prassi clinica ed educativa.
La struttura della Rivista è quella di gran parte dei volumi precedenti. Una prima sezione è occupata da Le carte di Gino, che propongono una selezione di schede da cui emerge, con grande vivezza, il metodo di lavoro con cui Pagliarani rifletteva sui propri casi e sul materiale clinico che gli veniva portato in supervisione da altri psicoterapeuti.
Una seconda sezione contiene tre splendide Testimonianze sul formarsi e l’esprimersi del pensiero clinico di Pagliarani. L’intervista di Carla Weber a Pier Francesco Galli (Mettere in comune. Clinica della relazione nella ricerca di Pagliarani) offre un contributo unico alla comprensione del contesto culturale da cui è emerso lo stile originale, rigoroso e al tempo stesso creativo, di Pagliarani. Stile che dal dialogo tra Annamaria Burlini e Andrea Basili (Amarcord. Dialogo su teoria e tecnica di Gino Pagliarani) esce con estrema chiarezza, a dimostrazione dell’ampiezza e della perspicuità dei riferimenti e del contributo originale dato alla valorizzazione di autori e di tecniche a lungo rimaste nell’ombra nel movimento psicoanalitico. Stile che il contributo di Marco Conci (Un seminario con Pagliarani: Collalbo 1998) riesce efficacemente a testimoniare con riferimento ad uno degli ultimi importanti seminari a più voci cui ha partecipato Luigi Pagliarani.
La terza, abituale e in questo caso ricchissima, sezione di Studi e ricerche ospita saggi e riflessioni che riescono a esprimere generosamente la vastità e la preziosità della rete culturale e professionale costruita nel tempo da Pagliarani e che dai suoi allievi è stata ‘ereditata’ quale distintivo metodo di lavoro.
Lasciando al lettore la libertà di tracciarsi un proprio percorso di esplorazione all’interno di questa sezione, ci limitiamo qui a indicare minimi e piuttosto soggettivi punti di riferimento.
Carla Weber, con il suo contributo iniziale sulla Clinica del presente, al presente, Aurelia Galletti (In principio era la coppia. Riflessioni a partire da alcuni fondamenti della psicosocioanalisi) e Fiorella Monti con Serena Rossi e Paola Cavallero (Semplicità e complessità della Psicoterapia Progettuale) sanno offrirci un’esposizione stimolante del frame concettuale e tecnico della clinica psicosocioanalitica.
Ferruccio Marcoli (La gravidanza nel corpo sociale. Un’esperienza clinica), Paola Scalari (Vetri rotti. La finestra infranta) e Carla Galvani (La relazione clinica nel linguaggio del corpo) evidenziano la forza interpretativa del metodo clinico appreso e sviluppato, in occasioni diverse, in un dialogo diretto con il Pagliarani formatore e supervisore.
I contributi di Diego Napolitani (Requiescant in pace), di Antonino Ferro, Vivere le emozioni, evitare le emozioni: tra Ercole e il Gatto con gli stivali) e di Luigi Boccanegra (Il paradigma della traduzione e configurazioni narrative esemplari) danno una chiara dimostrazione del dialogo in alcuni casi ravvicinato, in altri comunque estremamente sintonico, con le intuizioni e le sperimentazioni cliniche di Pagliarani.
Aldo Giorgio Gargani (Padri e figli), Roberto Scarpa (Edipo: l’invenzione dell’amore) e Francesco Marchioro (Uomo, mondo migrante), infine, con i loro brillanti contributi rendono omaggio a quella curiosità culturale e politica che ha contraddistinto Pagliarani e che l’ha fatto amare da generazioni di intellettuali e di practitioner di formazione diversa.
A partire da questo numero Carla Weber, già consigliere della Fondazione Luigi (Gino) Pagliarani, assume il ruolo di vice-direttore de L’educazione sentimentale. Di ciò direzione e redazione sono molto contenti.
(collegamento alle Edizioni Guerini e Associati)