Analisi, riflessioni, pensieri, appunti scritti da Luigi Pagliarani nei suoi numerosi quaderni, ora conservati nell'Archivio della Fondazione
La documentazione si trovava originariamente collocata, senza un preciso criterio di ordinamento, in vari locali di casa Pagliarani a Vacallo. In un armadio posto in una delle stanze si trovavano quaderni di appunti e studi, corrispondenza, materiali bibliografici e documentari di vario genere. Altra documentazione era conservata in altri locali, posta all’interno di un capiente armadio e in schedari di metallo (classificatori verticali); sparsi sugli scaffali o nei cassetti delle scrivanie erano conservati appunti, studi, scritti, ritagli stampa, estratti e note relativi ai suoi studi ed interessi, agende e taccuini, nonché corrispondenza, raccolte di saggi a stampa, carte relative all’esperienza militare durante il secondo conflitto mondiale, e altre più direttamente connesse all’attività psicoanalitica.
Altra documentazione è emersa nel corso dei lavori da altri ambienti di conservazione e ricondotta alle altre unità archivistiche in esame.
A fronte dello stato ordinamentale fortemente compromesso dai continui spostamenti della documentazione, si è resa necessaria una schedatura preliminare, anche al fine di avere una visione complessiva relativa ai dati quantitativi e alle tipologie archivistiche prodotte.
Il lavoro di schedatura ha richiesto l’analisi dettagliata ed attenta delle unità archivistiche prese in considerazione. In particolare sono stati rilevati gli estremi cronologici della documentazione, i titoli originali, i contenuti, i dati estrinseci (fascicolo, volume filza, raccoglitore ad anelli, scatola, busta …) la tipologia dei documenti conservati (carteggi, appunti, studi, materiali a stampa di vario genere, letteratura grigia), i contesti di produzione (studi, attività convegnistica, materiali per lezioni, attività presso associazioni, raccolte eterogenee per ambiti di interesse), le relazioni con personaggi, enti, associazioni, istituti. Il rilevamento attento di questi dati si è rilevato fondamentale e necessario al fine di ricondurre le unità archivistiche entro il quadro coerente delle tipologie seriali della documentazione, ma anche per rendere possibili le conseguenti attività di inventariazione.
In questo contesto il lavoro di lettura dei documenti, molto spesso diversi per ambiti disciplinari e di produzione, ha richiesto tempi lunghi e valutazioni talora complesse.
Fasi: l’attento lavoro svolto nella descrizione delle unità archivistiche nel corso del censimento ha permesso di individuare i contesti seriali delle tipologie documentarie esaminate. In fase di analisi e di studio le carte contenute nei fascicoli sono state organizzate sulla base di criteri originari, così come il produttore stesso le aveva predisposte nella maggioranza dei casi. In questo modo, da una originaria impostazione topografica dell’archivio, distribuito per armadi e locali diversi, si è progressivamente passati all’individuazione di specifiche tipologie seriali, al fine di giungere ad una organizzazione strutturata del fondo archivistico, obiettivo primario del lavoro. E’ stato, pertanto, necessario procedere per fasi, ridistribuendo le unità archivistiche in serie documentarie e riaggregandole in contesti logici diversi a seconda della progressiva conoscenza maturata. Da una struttura inizialmente semplice del fondo archivistico, si è giunti infine ad una struttura più complessa, ma anche più ricca sotto il profilo informativo, così come, del resto, sarà evidenziato dalla descrizione inventariale.
Individuata la struttura seriale della documentazione, è stato possibile procedere al ricondizionamento delle unità archivistiche, il più delle volte ormai conservate in contenitori, cartelle e buste, in pessimo stato di conservazione o costituiti da materiali non idonei (buste di plastica, scatole di cartone, cartelle in carta acida).
Attualmente tutto il materiale è stato ricollocato in buste (faldoni) al cui interno i fascicoli sono stati posti in cartelle adeguate sotto il profilo della conservazione. Rimangono ancora alcune unità suscettibili di ulteriore valutazione, che verranno a breve ricondizionate e ricollocate.
L’inventario informatico è realizzato con l’ausilio del programma SESAMO, messo gratuitamente a disposizione dalla Regione Lombardia (versione 1998), che permette di seguire il dettato degli standard descrittivi internazionali (ISAD e ISAAR). Rispettando il tradizionale procedimento previsto dalla disciplina archivistica, si è proceduto alla descrizione delle singole unità archivistiche, rilevando tutti quegli elementi necessari per l’organizzazione seriale e per la conseguente descrizione delle serie. Coerentemente ai principi informativi degli inventari informatici, le descrizioni sono sintetiche, in quanto mirano alla rapida e completa resa informativa.
Quando sarà completato lo studio attento di tutti i dati raccolti nella fase di schedatura delle unità archivistiche, sarà possibile procedere alla descrizione delle serie, delle sezioni e del fondo archivistico. Il prodotto finale contemplerà l’organizzazione delle informazioni in modo gerarchico e strutturato, ovvero prevederà la descrizione del fondo nel suo complesso, per scendere ai gruppi seriali, fino alle singole unità. In questo modo ogni singola informazione documentaria, quando interrogata, sarà correttamente contestualizzata all’interno dell’intera struttura, rendendo espliciti i livelli informativi derivanti dalla volontà del soggetto produttore.
Lo studio delle carte permetterà anche la descrizione del profilo biografico del soggetto produttore e degli eventuali soggetti con i quali Pagliarani ha collaborato o nei quali ha svolto un’attività significativa.
Archivisti: Franco Cagol e Stefania Donati
Supervisione scientifica: Carla Weber